I Castelli del Frignano: la Rocca di Montefiorino

Rocca di Montefiorino

i Castelli del Frignano: “La Rocca di Montefiorino” Montefiorino sorge a 797 m. di altitudine nell’Appennino Modenese. Inauguriamo oggi questa nuova rubrica dedicata ai principali insediamenti castellani del nostro appennino. Il futuro della promozione turistica del nostro patrimonio storico-architettonico passerà attraverso la creazione di una “rete dei Castelli dell’appennino modenese”.▪️photo Giorgio Pareschi @giorgioaction

La Rocca di Montefiorino è stata teatro fin dal XII secolo di una feroce lotta per l’indipendenza e ne ha subito molteplici devastazioni e successive ricostruzioni.
Nel 1170 l’abate di Frassinoro assieme al suo alleato Bernardo Montecuccoli protettore delle Terre della Badia, costruirono una robusta torre-mastio quadrangolare quale presidio dalle mire espansionistiche di Modena.
Tra 1235-38 l’abate di Frassinoro e i Montecuccoli potenziarono notevolmente il vecchio torrione dotandolo in un primo tempo di un palazzo fortificato, che dopo essere stato una prima volta assediato e danneggiato dalle truppe modenesi, venne ulteriormente potenziato attorno al 1245 con la costruzione di una cerchia muraria dotata di due torri.
Nel 1247 i Modenesi riuscirono nuovamente a prendere la rocca, dopo averla lungamente assediata, e la devastarono gravemente in modo che non potesse essere per molto tempo riedificata e armata contro di loro.
Dopo vari decenni di abbandono il complesso venne nuovamente utilizzato, dapprima come eremo di due monaci frassinoresi e poi nel secondo decennio del Trecento, venne scelto da Guidinello III Montecuccoli quale luogo strategicamente formidabile per la costruzione del più forte dei suoi fortilizi. La Rocca di Montefiorino venne così parzialmente ricostruita tra il 1318 e il 1320 assumendo le caratteristiche di una residenza signorile fortificata. A quel periodo risale il portale posto nel porticato al piano terra che immetteva alla “sala della ragione” dove un tempo veniva amministrata la giustizia. Tra pietre accuratamente squadrate il portale reca sulla chiave di volta dell’arco l’arma dei Montecuccoli, dieci monti rappresentati alla tedesca sormontati da sei ramoscelli carichi di frutta.
Sempre in quell’anno 1320 venne ultimata un’altra torre difensiva a sud del borgo.
Il Duca Passerino Bonaccolsi riuscì poi a impadronirsi di Montefiorino con una truffa alla quale Guidinello III rispose nel 1321 con una mossa spregiudicata quanto geniale, giunto a Bologna offrì la sua alleanza al partito guelfo, da sempre avversario dei Montecuccoli e poche settimane dopo aveva conquistato tutto il territorio dellla montagna. All’età di 74 anni preparò con cura un’imboscata ai modenesi sul quale piombò alla testa del suo esercito a Saltino uscendone trionfatore.
Nel settembre del 1369 l’Imperatore Carlo IV messosi in viaggio per Roma, attraversò il nostro Appennino e impedito nel percorso da pesanti piogge venne sfarzosamente ospitato dai Montecuccoli presso la Rocca di Montefiorino.
L’Imperatore alloggiò in questa maniero per tre giorni in attesa della fine dei temporali, mentre l’esercito si accampò nelle vicinanze presso Susano dove ancora oggi vi è un campo che è detto dell’Imperatore.
I Montecuccoli non si fecero sfuggire l’occasione di un ospite così potente e prestigioso. Tutti i rappresentati della famiglia accorsero alla Rocca di Montefiorino e nonostante avessero accettato la Signoria degli Estensi, cosicchè dal 1336 la loro era una feudalità “mediata” dal Marchese di Ferrara; chiesero a Sua Maestà la conferma dal Sacro Romano Impero dei privilegi feudali sui loro possedimenti per “accrescere nondimeno ragione sopra ragione”. In quella occasione Carlo IV concesse ai Montecuccoli di ornare il loro stemma con l’aquila nera dell’impero.
Nel 1429 i Montecuccoli vennero cacciati a furor di popolo e Montefiorino passò agli Estensi, che ne garantirono l’autonomia da qualsiasi famiglia feudale. La rocca divenne sede della podesteria rimanendo sotto la casa d’Este fino al 1796, per poi diventare municipio. A metà del XVI secolo un fulmine colpì il mastio che venne abbassato.
Durante la seconda guerra mondiale, quasi come se la lotta per l’indipendenza fosse un destino dal medioevo all’età moderna, qui si svolse la vicenda della “Repubblica di Montefiorino” che si autoproclamò indipendente dal 17 giugno al 1 agosto 1944, e a capo della rivolta è ancora una volta un pavullese, il nostro Mario Ricci detto “Armando”.
Attualmente una gran parte della rocca, completamente restaurata, è visitabile, compresa la torre che ne formava il nucleo originale e sulla cui sommità è possibile salire. La rocca ospita il Museo storico della Resistenza.

G.BUCCIARDI, Montefiorino e le terre della badia di Frassinoro, I, Stab. Tipo-Lit. Paolo Toschi e C., Modena 1926, p. 115; III, Stab. Tipo-Lit. Paolo Toschi e C., Modena 1932, p. 168.
“Insediamente storico e beni culturali alta valle del Secchia”, Provincia di Modena, 1980. Mostra meno

Enorme successo della mostra e del convegno su Dino Buzzati!!!

Ieri 5 novembre presso il Castello di Montecuccolo si è tenuto il convegno su Dino Buzzati, dal titolo “Il cronista dell’immaginario”.

Presentato da Giovanni Gibertini e Stefano Rossi (proprietario delle opere esposte) e moderato da Andrea Pini (rispettivamente 1°, 3° e 2° da sinistra nell’immagine in alto), così come la mostra il convegno ha riscosso un enorme successo di pubblico.

A seguito delle numerose richieste di un’ulteriore proroga, in accordo con la gestione del Castello e con il proprietario delle opere, la mostra è IMPROROGABILMENTE visitabile sino al 10 dicembre 2023.
Per info sugli orari invernali di apertura del Castello http://www.castellodimontecuccolo.com
castelliestensi@gmail.com Cell. 3278770278.

Ringraziamo la gestione del Castello che ha permesso il prorogarsi di questa mostra, i visitatori che dal 29 luglio hanno apprezzato le opere esposte e soprattutto Stefano Rossi per la fiducia con cui ci ha affidato questi 32 multipli d’autore, permettendoci di esporli nella maniera che ritenevamo più consona.

Il Frignano dei Montecuccoli può sicuramente annoverare tra le sue amicizie una persona speciale come Stefano Rossi, con il quale siamo certi in futuro metteremo in campo nuove ed interessantissime iniziative.

Progetto Europeo – Raimondo Montecuccoli

Hafnerbach si trova 100 chilometri a ovest di Vienna e fa parte del distretto di Sankt Polten nella bassa Austria. Qui Raimondo Montecuccoli aveva la sua residenza nel Castello di Hohenegg ereditato da suo zio Girolamo diplomatico della corte imperiale. Nel cuore della cittadina sorge una pietra che nel 2007 celebra i 20 anni di partnership (in tedesco patnershaft) tra Hafnerbach (residenza di RM) e Mogersdorf (teatro della battaglia della Raab il 1 agosto 1664) assieme all’ungherese Szentgotthárd dall’altra riva del fiume. Le tre località ospitano un museo dedicato a Raimondo Montecuccoli (di cui ricorre oggi l’anniversario della morte 16/10/1680). Ora che anche il Castello di Montecuccolo ospita presso il Comune di Pavullo nel Frignano un museo a lui dedicato avendone dato la nascita, un progetto europeo potrebbe collegare 5 nazioni legate a questo eroe europeo: Austria, Ungheria, Italia, Slovenia, Croazia. Il sogno è dunque una rete turistica tra questi 5 castelli/musei e che il nome di Pavullo nel Frignano possa unirsi su quella pietra. Ricordo infine il museo nazionale di storia militare austriaco Heeresgeschichtliches Museum / Militärhistorisches Institut di Vienna dove RM è protagonista della sezione iniziale sul XVII secolo. Nulla è invece rimasto a Linz salvo la lapide in una chiesa purtroppo abbandonata. ▪️testo/photo Alessio Bononcini

Hafnerbach is located 100 kilometers west of Vienna and is part of the Sankt Polten district in Lower Austria. Here Raimondo Montecuccoli had his residence in the Hohenegg Castle inherited from his uncle Girolamo, diplomat of the imperial court. In the heart of the town stands a stone which in 2007 celebrates 20 years of partnership (in German patnershaft) between Hafnerbach (RM’s residence) and Mogersdorf (the scene of the Battle of the Raab on 1 August 1664) together with the Hungarian Szentgotthárd on the other bank of the river. The three locations host a museum dedicated to Raimondo Montecuccoli (whose death anniversary is today 16/10/1680). Now that Montecuccolo Castle also hosts a museum dedicated to him in the municipality of Pavullo nel Frignano, having given birth to him, a European project could connect 5 nations linked to this European hero: Austria, Hungary, Italy, Slovenia, Croatia. The dream is therefore a tourist network between these 5 castles/museums and that the name of Pavullo nel Frignano can join on that stone. Finally, I remember the Austrian national military history museum Heeresgeschichtliches Museum / Militärhistorisches Institut in Vienna where RM is the protagonist of the initial section on the 17th century. However, nothing remains in Linz except the plaque in an unfortunately abandoned church.

“i Montecuccoli” di Stefano Santagata

▪️venerdì 28 luglio alle ore 21:00 presentazione de “I MONTECUCCOLI” ⚔ in due volumi, a cura dello storico Stefano Santagata, INGRESSO LIBERO. Il primo volume è dedicato alle successioni feudali e all’araldica. Il secondo volume della collana dedicata ai Montecuccoli, famiglia comitale della montagna modenese che affonda le proprie radici fra i vassalli matildici dell’XI-XII secolo, assumendo, dalla fine del Cinquecento, una dimensione europea, particolarmente nell’ambito dell’Impero Asburgico.Uno studio dedicato alla genealogia, con la ricostruzione dell’albero familiare dalla fine del XII secolo, epoca dalla quale è presente una documentazione certa. Attraverso l’evoluzione di due grandi linee che si biforcano già alla metà del Duecento, si giunge fino all’epoca moderna, con i due rami superstiti dei Montecuccoli degli Erri e dei Montecuccoli di Mitterau in Austria.Lo studio si compone di 19 pagine di alberi genealogici e di 564 schede biografiche, con particolare attenzione ai riferimenti archivistici e bibliografici, sintetizzati in 3539 note al testo. Presentazione a cura della nostra associazione.